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Commenti al testo di Redazione LaRecherche.it
Federico Zucchi

Sei nella sezione Commenti
 

 Loredana Savelli - 14/11/2021 12:43:00 [ leggi altri commenti di Loredana Savelli » ]

Ottimo autore, grande stima.

 Klara Rubino - 20/04/2018 10:44:00 [ leggi altri commenti di Klara Rubino » ]

Difatti!
...Nel frattempo cercavo di estrarla...


Buongiorno, ho 38 anni,
più vicino possibile a quanto amo
di quello che c’è:
il desiderio di correre
insieme ad amici selvaggi
per cui si è pronti perfino a morire.

Sono presenze,
a volte dense
quasi quanto un ricordo di infanzia
che galleggia in un pomeriggio
ventilato di giugno,
gli spioncini invisibili
con cui il mistero ci parla.

Ecco, non trattare le storie come se fossero conchiglie
divise per sempre
da un accesso
al mare.

Riportarci a casa nel mondo,

sottrarci alla cattiva solitudine,
questo può fare la letteratura

poi,lenire un dolore profondo, conoscere
una ragazza dagli occhi di brace,
tenere a mente l’esatto ritmo
di una mattina
o la formazione
di una remota squadra di calcio.


Adesso scrivo nelle pause
 Attendo che sia
la realtà a parlarmi,
possiamo solo approfittare dei varchi
che a volte ci invitano a camminare
in campo aperto anche se piove.

Allora un animaletto esce dalla tana,
un temporale si trasforma in neve,

una piuma si posa su una casa diroccata,
una bocca si apre verso un torrido bacio,

una voce un’ultima carezza un reparto di rianimazione...
proprio in questo momento,
un disadorno garage un’altalena
pneumatici usati
del secolo scorso.

Non ho obiettivi precisi.
Solo respirare meglio,
accendere un piccolo falò
uscire allo scoperto

e la bontà minuta non premeditata,
il desiderio che denuda le caviglie dell’estate,
la presenza
di un interno più divino.

Le storie vere nascono dai segni
che la vita ci lascia
(e anche dalle sue amputazioni)
con personaggi che contengono
il sapore degli ulivi centenari.

Il mare e le montagne sembrano essersi appena staccati
e in certi giorni
si chiamano
dai moli,
dalla pianura in battuta di sole,
dai più riposti passi alpini.

Certo, ci sono anche l’asprezza,
il silenzio indurito, la valle in ombra perenne,
le zone industriali
in stato di amianto,
ma dentro di me prevale un sentimento
di meraviglia
per quanto attraverso ogni giorno.

E quando la luce si stende sul litorale,
ti accorgi di essere a Oriente.

Tutta la sala da ballo è attraversata dall’applauso.

La letteratura ci rende più vasti
e nello stesso tempo ci dona lenti interiori per medicare la cecità.
È come se qualcuno ci avesse tolto una benda

e il nostro nome apparisse più chiaro
e il senso si facesse strada
quasi senza
attrito
senza il culto di un’idea o
la disciplina di un’intenzione.

Uno scontro a fuoco di tensioni diverse
va lasciato raffreddare con ardore:
qualche lacrima versata, credo.

Non sono bravo a scarnificare.
La natura ti fiancheggia e quasi ti incorpora ma c’è sempre
un lupo in agguato nei giardini senza apparenti inferriate

 Grazie, Federico

 Laura Turra - 20/04/2018 09:25:00 [ leggi altri commenti di Laura Turra » ]

I miei complimenti più sinceri a Federico, del quale ho avuto modo di apprezzare la poetica qui sul sito. E’ un’intervista bellissima, che contiene risposte che sono momenti di pura poesia. Grazie